Tecniche di Medicina e Chirurgia Estetica

MEDICINA ESTETICA

FILLER

Il Collagene, ma anche l’acido  Jaluronico, riducono istantaneamente la profondità delle cicatrici. Le infiltrazioni andranno ripetute ogni sei/otto mesi circa.

CRIOTERAPIA

Crea la vescicolazione all’interno della cicatrice ipertrofica,  che spesso diminuisce di spessore

CORTISONE

Ammorbidisce enormemente la cicatrice trattata, causandone un restringimento ed un appiattimento. Viene impiegato in cicatrici ipertrofiche e cheloidee.

GEL AL SILICONE

Utili nel ridurre lo spessore della cicatrice, o una sua dolenzia associata. Va utilizzato per un lungo periodo ( molte settimane) con risultati variabili.

 

CHIRURGIA ESTETICA

I trattamenti chirurgici delle cicatrici variano a seconda che si tratti di cicatrici cheloidee o ipertrofiche.
Il trattamento chirurgico del cheloide, a cui si giunge di solito dopo una serie di tentativi con terapia medica, prevede l’escissione cosiddetta “intralesionale” della formazione, ossia senza la sua completa asportazione. Seguendo tale tecnica è stato visto che la probabilità, comunque sempre alta, che si riformi un cheloide delle stesse dimensioni si riduce.
Il trattamento chirurgico della cicatrice ipertrofica prevede, invece, l’escissione dell’intera cicatrice. Anche in questo caso, comunque, la probabilità che si riformi una cicatrice di qualità scadente è alta, essendo le caratteristiche soggettive della cute del paziente l’elemento determinante nell’insorgenza di cicatrici patologiche.

LIPOFILLING

Il lipofilling è una metodica chirurgica a scopo estetico e ricostruttivo che permette di utilizzare il proprio tessuto adiposo prelevato con particolari cannule e preparato con tecniche che ne permettono la concentrazione e ne favoriscono l’integrazione con i tessuti riceventi.
Recentemente l’utilizzo di tale metodica nel trattamento delle cicatrici ha trovato un largo impiego con risultati molto soddisfacenti.
Il razionale di tale tecnica si basa sulla possibilità di colmare i deficit di volume in cicatrici introflesse, di migliorare la qualità estetica della cicatrice stessa e, in casi selezionati, di ridurre la componente dolorosa.
Sicuramente la correzione di deficit volumetrici con tessuto adiposo autologo, cioè dello stesso individuo, adeguatamente preparato ed iniettato, permette di colmare l’inestetismo con grande soddisfazione del paziente.
La recente individuazione, nel contesto delle cellule adipose, di cellule staminali è alla base della spiegazione del miglioramento estetico della cicatrice trattata con lipofilling.
Un ultimo impiego che sta trovando riscontri positivi nella pratica clinica è l’utilizzo del lipofilling in cicatrici molto dolenti, anche con dolori irradiati da probabile intrappolamento di rami nervosi sensitivi periferici al loro interno. In questi casi sia l’azione meccanica del tessuto adiposo di andare a creare un ambiente idoneo per la trasmissione dei segnali di tali nervi sensitivi, liberandoli dalla compressione cicatriziale, sia l’azione delle cellule staminali possono spiegare i benefici clinici osservati.
L’intervento è semplice, di limitata invasività, in sedazione, in regime di Day-Hospital. Il recupero è rapido, legato anche alla posizione della cicatrice trattata.

 

Lipofilling (innesti di grasso)
Informazioni generali
Con il termine di LIPOFILLING o MICROLIPOFILLING o LIPOSTRUTTURA si indica una particolare tecnica di riempimento, oggi sempre più usata con ottimi risultati, che utilizza come materiale il proprio tessuto adiposo, anziché una sostanza estranea
La metodica (tecnica di Coleman) consiste nel prelevare con una siringa ed un sottile apposita cannula le cellule di grasso da un’ area dove esso è abbondantemente presente, come interno ginocchia o addome e nell’iniettarlo ancora con apposite micro cannule laddove si renda necessario un riempimento.

La tecnica (che non lascia cicatrici nelle zone di prelievo – anzi, talvolta ne migliora il contorno – e che è priva dei potenziali rischi dei filler sintetici e di quelli di origine animale) è indirizzata a correggere in sicurezza difetti del tessuto sottocutaneo caratterizzati da avvallamenti antiestetici (alcune “rughe”, atrofie, solchi, depressioni cutanee, cicatrici varie, esiti di liposuzioni).
Viene anche utilizzata con successo per ottenere aumenti volumetrici di zigomi, labbra e mento, senza ricorrere all’utilizzo di protesi artificiali.

Recenti studi dimostrano anche un miglioramento progressivo della qualità di cute e “trama” delle aree trattate, che sarebbe dovuta all’effetto benefico delle cellule staminali trasferite insieme a quelle adipose.
In tutti i casi un solo trattamento non è pressoché mai sufficiente per ottenere il risultato ottimale, infatti parte delle cellule trasferite viene riassorbita dal’organismo: quindi ulteriori riempimenti vanno eseguiti a distanza di almeno tre-quattro mesi gli uni dagli altri.
Di solito, più la paziente è giovane, minore è il numero delle iniezioni a cui si deve sottoporre per avere un risultato ottimale a lungo termine.
• Il prelievo delle cellule adipose viene effettuato, solitamente in anestesia locale o in sedazione, con una cannula sottile dotata di una punta disegnata appositamente per non danneggiare le cellule. La microcannula è collegata a una siringa che viene utilizzata dall’operatore in modo da dosare la pressione di aspirazione per ottenere cellule ancora vitali e ideali per il trapianto. Il sito di prelievo è di solito l’addome, i fianchi o l’interno delle ginocchia. La piccolissima cicatrice residua diventa con il tempo pressochè invisibile.
• Viene effettuata l’iniezione con siringhe molto piccole (da 1 ml) collegate a un cannula sottilissima ( 1,5 mm di diametro) che consente di controllare meglio le piccolissime quantità di grasso che vengono depositate nella zona ricevente.
• Il grasso viene depositato a tutti i livelli assai accuratamente in piccoli tunnel non comunicanti tra loro in modo da creare un “reticolato”, con aumento strutturale della zona da aumentare e favorire il massimo attecchimento.

Le aree che si possono trattare con il lipofilling sono:
•il viso (mento, zigomi, solchi palpebrali, solchi naso-labiali, labbra, atrofie facciali)
In tutte le zone del viso può essere necessario un aumento di volume, e l’innesto di cellule adipose è il modo più naturale per ottenerlo. Con la lipostruttura è possibile ricostituire il volume mancante e attenuare i solchi.
•il corpo
La lipostruttura può essere utilizzata per correggere delle perdite di volume in varie parti del corpo. Un esempio è, qualora esista grasso sufficiente nelle zone donatrici, la correzione della deformità toracica detta “pectus excavatum”. In particolare è possibile riempire e migliorare l’aspetto degli avvallamenti causati da una liposuzione troppo aggressiva. I risultati in questi casi variano a seconda della situazione di partenza.
E’ oggi poi possibile trattare particolari situazioni di aplasia e deformità mammarie (mammella tuberosa, gravi asimmetrie) con il lipofilling. Casi ed indicazioni di questo tipo dovranno essere accuratamente discussi con il chirurgo, vagliando ogni possibile alternativa.

Prima dell’intervento di lipofilling
• L’operazione può essere eseguita sia in “anestesia locale” che in “sedazione cosciente” che, meno frequentemente, in anestesia generale, e viene effettuata in “day hospital”, quindi senza degenza, o con degenza di una notte, a seconda del tipo di intervento. La “sedazione cosciente” consiste in una sedazione eseguita prima e durante l’intervento per via endovenosa dall’anestesista, con monitoraggio della pressione, funzione cardiaca, e saturazione di ossigeno, oltre ad anestesia locale nella zona operata. L’anestesia generale richiede invece l’intubazione.” Verranno di solito prescritti degli esami di laboratorio, ed, in taluni casi, un elettrocardiogramma ed una radiografia del torace in preparazione all’intervento. Nel caso l’intervento sia previsto in sedazione cosciente o in anestesia generale, verrà sempre effettuata una visita pre-operatoria da parte dell’anestesista
• Informare il chirurgo e l’anestesista di qualsiasi eventuale trattamento con farmaci (soprattutto cortisonici, contraccettivi, antipertensivi, cardioattivi, anticoagulanti, ipoglicemizzanti, antibiotici, tranquillanti, sonniferi, eccitanti, ecc.)
• Sospendere l’assunzione di medicinali contenenti aspirina (acido acetilsalicilico) (es. Alka Seltzer, Ascriptin, Aspirina, Bufferin, Cemirit, Vivin C, ecc.). L’aspirina può difatti causare sanguinamento e quindi aumentare il rischio di complicanze
• Eliminare o ridurre il fumo almeno due settimane prima dell’intervento. Alcuni studi hanno difatti dimostrato che l’incidenza delle complicanze è fino a dieci volte superiore nei pazienti fumatori rispetto a quelli che non fumano. Se il fumo viene eliminato per almeno 15 giorni prima dell’operazione, l’incidenza delle complicanze diventa pari a quella dei non fumatori.
• Segnalare immediatamente l’insorgenza di raffreddore, mal di gola, tosse, malattie della pelle.

Dopo l’intervento di lipofilling
• Alla dimissione farsi accompagnare a casa in auto.
• Dolore: questo tipo di intervento comporta dolore pressoché nullo o minimo. Dopo l’intervento e per le prime 24-48 ore saranno applicate sulla zona dove il grasso è stato introdotto delle compresse fredde.
Cicatrici: Le cicatrici che rimangono dopo un lipofillling sono legate alle piccole incisioni usate per introdurre la mini-cannula di aspirazione del grasso dai siti di prelievo e sono minime (2-3 mm) e pressochè invisibili. Nelle prime settimane, le cicatrici appaiono spesso peggiorare alquanto, divenendo più rosse ed evidenti. E’ necessario attendere 6-8 mesi perché le cicatrici maturino definitivamente, appiattendosi e divenendo bianche e sottili
E’ utile infine ricordare che, anche se un buon risultato è spesso evidente fin dalla rimozione dei punti, non è possibile giudicare il risultato finale dell’operazione finché non sia scomparso tutto l’edema (gonfiore) e l’area dell’intervento non si sia ammorbidita completamente, quindi almeno 3 mesi dopo l’operazione. Infine, è importante ricordare ancora che in pressoché tutti i casi un solo trattamento non è mai sufficiente per ottenere il risultato ottimale, infatti parte delle cellule trasferite viene riassorbita dall’organismo, in modo variabile da paziente a paziente, e non predicibile prima: quindi, almeno un ulteriore riempimento (ed in alcuni casi più di uno) andrà eseguito a distanza di almeno tre-quattro mesi dal primo per avere un risultato ottimale e stabile a lungo termine.
• Controlli postoperatori: dopo le prime medicazioni e la rimozione dei punti, la/il paziente verrà sottoposto a controlli periodici per il primo anno dopo l’intervento (di solito ad un mese, tre mesi, sei mesi e dodici mesi).

 

NOTA IMPORTANTE per gli interventi di chirurgia estetica

Ogni intervento chirurgico ha, come esito, la presenza di una o più cicatrici. La cicatrizzazione è un fenomeno biologicamente complesso che si realizza attraverso fasi diverse. La maturazione delle cicatrici è l’ultima di queste fasi e si protrae per molti mesi, talora per uno-due anni.
E’ quindi evidente che il paziente dovrà attendere il tempo necessario per la stabilizzazione della cicatrice, prima di poterne osservare l’aspetto definitivo. Il chirurgo utilizzerà tutte le tecniche volte ad ottenere una buona cicatrice, sottile e situata allo stesso livello della cute circostante.
Esistono, però, fattori che possono modificare il normale processo di cicatrizzazione; essi sono: le anomalie della vascolarizzazione e dell’innervazione, la carenza di proteine, l’uso di farmaci antineoplastici, il diabete (la microangiopatia diabetica), il fumo di sigaretta.
Esistono, inoltre, delle forme di cicatrizzazione patologica, sulla base di una predisposizione individuale, che possono determinare la formazione di una cicatrice ipertrofica o, nei casi più gravi, di una cicatrice cheloidea. Tale evento si realizza più facilmente in alcune sedi corporee quali la regione sternale, deltoidea, scapolare, ombelicale e pubica.
Qualora dovesse verificarsi l’insorgenza di una cicatrice inestetica, sarà quasi sempre possibile ottenere dei miglioramenti mediante terapia medica o chirurgica. E’ bene tenere presente, inoltre, che qualsiasi procedura chirurgica – per quanto piccola e limitata possa essere ed eseguita su pazienti in buone condizioni generali – comporta sempre la non prevedibile possibilità di insorgenza di complicazioni generali il cui tipo e gravità sono anch’esse non prevedibili.
Statisticamente si può affermare che, per persone in buone condizioni generali i cui esami clinici non dimostrino alterazioni che possono aumentare il tasso di rischio, la possibilità di insorgenza di complicazioni gravi o gravissime è pressoché teorica.